I cambiamenti climatici e il futuro della Terra alla conferenza sul clima COP23
Flipboard Italia Blog / November 17, 2017
Il fragile equilibrio del nostro pianeta è strettamente legato alle nostre azioni quotidiane e alle politiche di sostenibilità che ogni Stato decide di adottare. Il cambiamento climatico è ormai un dato di fatto e ambientalisti, scienziati e climatologi ci ricordano ogni giorno quanto sia urgente un intervento internazionale che riduca in modo drastico le emissioni di gas serra e contenga il riscaldamento globale affinché i cambianti registrati finora non diventino irreversibili.
Si è da poco chiusa a Bonn in Germania la Conferenza delle Parti della Convenzione Onu sul Cambiamento Climatico, COP23; lo scopo principale del summit era quello di individuare delle politiche di attuazione dell’accordo sul clima di Parigi sottoscritto nel 2015. L’accordo di Parigi riconosceva nel cambiamento climatico una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile per la società umana e per il pianeta.
L’accordo entrerà in vigore nel 2020 e prevede:
- il contenimento dell’aumento della temperatura sotto i 2 gradi centigradi e l’adozione dei mezzi necessari per fermarsi a +1,5°. Per centrare l’obiettivo, le emissioni di gas serra devono cominciare a calare dal 2020;
- un controllo ogni cinque anni degli obiettivi preposti. Tuttavia, per arrivare pronti al 2020, gli Stati devono impegnarsi a tagliare le emissioni sin dal 2018;
- l’impegno dei Paesi di prima industrializzazione a diffondere in tutto il mondo le tecnologie verdi che garantiranno l’abbandono dell’energia a carbone e l’erogazione di 100 miliardi l’anno per raggiungere tale scopo;
- un meccanismo di rimborso per compensare le perdite finanziarie causate dei cambiamenti climatici e subite dai Paesi più esposti agli effetti del global warming.
All’accordo aderì tutto il mondo, inclusi i quattro più grandi inquinatori globali: Europa, Cina, India e Stati Uniti. Questi ultimi, sotto la presidenza Trump, hanno deciso di uscire dall’accordo l’estate scorsa.
Sebbene l’accordo di Parigi abbia ricevuto numerose critiche da scienziati e ambientalisti soprattuto per aver spostato troppo avanti la prima revisione, è stato considerato il primo e indispensabile passo per la tutela globale del nostro pianeta.
La COP23 presieduta dalle Isole Fiji, ha visto riunirsi a Bonn i capi di stato e i rappresentanti di più di 190 Paesi insieme ai principali attori economici e istituzionali coinvolti nella definizione degli aspetti cruciali che rendono operativo l’accordo di Parigi.
Di seguito alcuni aspetti che sono emersi dalla ventitreesima conferenza sul clima di Bonn:
- Powering Past Coal Alliance: Canada e Regno Unito hanno fissato il 2030 come fase di uscita della produzione di energia da carbone. All’alleanza hanno aderito 20 nazioni, ma mancano quelle che più delle altre producono gas serra: Cina, India, Germania e Stati Uniti;
- Le emissioni di CO2: per la prima volta dopo tre anni di stabilità, le emissioni in atmosfera sono tornate a crescere mettendo ulteriormente a rischio gli obiettivi dall’accordo di Parigi;
- Nessuna accordo e deadline precisa per quanto riguarda i meccanismi di rimborso da parte delle potenze occidentali ai Paesi più colpiti dagli effetti del surriscaldamento globale;
- Gli Stati Uniti continuano il progressivo abbandono degli accordi di Parigi, ma a Bonn una delegazione non ufficiale di rappresentanti di istituzioni statunitensi ha dato un segno chiaro di volersi muovere in senso opposto alle scelte di Trump;
- I negoziati sui temi dell’agricoltura in stallo da tempo, si sono finalmente sbloccati aprendo la strada a politiche più accurate e nuove sovvenzioni per quegli agricoltori colpiti dai cambiamenti climatici;
- La Francia e la Germania si sono proposti come i leader trainanti della lotta al cambiamento climatico, con sostegni alla ricerca e nuovi fondi per i paesi in sofferenza a causa dei disastri climatici.
Se ti interessa approfondire le tematiche della sostenibilità ambientale e delle energie green ti consigliamo di sfogliare queste riviste.
Mondo energia – energia, fonti rinnovabili e prospettiva di Alessandro De Vita
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~Roberto sta leggendo le riviste di LifeGate
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